Il governo austriaco ha annunciato ufficialmente la creazione di un nuovo ruolo — il Coordinatore per la Ricostruzione dell’Ucraina, inviando un chiaro segnale sulle priorità del paese nel sostenere Kiev durante e dopo la guerra

Chas Pravdy - 30 Aprile 2025 20:50

Questa decisione è stata presentata dalla ministra degli Esteri Beate Meinl-Reisinger, che ha definito questa iniziativa un passo importante nella formulazione di un approccio sistematico all’assistenza all’Ucraina, sottolineando inoltre che la scelta è ricaduta su un professionista esperto nei settori energetico e commerciale — l’ex presidente del consiglio di amministrazione del gruppo energetico austriaco Verbund, Wolfgang Anzengruber. Secondo le informazioni diffuse da "Der Europäische Standard" e citando il quotidiano Die Presse, nel suo intervento durante la conferenza stampa del 30 aprile, la Ministra ha espresso la convinzione che la ricostruzione dell’Ucraina rappresenta non solo una priorità umanitaria, ma anche una sfida strategica economica per l’Austria. “Abbiamo reso la ricostruzione dell’Ucraina uno degli obiettivi principali del nostro governo, per sostenere non solo gli ucraini, ma anche per favorire gli interessi della nostra economia e il benessere generale del popolo austriaco”, ha dichiarato. Meinl-Reisinger ha sottolineato che coinvolgere un imprenditore esperto e un professionista nel settore energetico come Wolfgang Anzengruber nella realizzazione di questa ambizione globale è stato un passaggio naturale. Ha evidenziato le sue profonde conoscenze ed esperienza nei campi dell’imprenditoria, dell’energia e dell’economia, che lo rendono il profilo ideale per coordinare l’aiuto all’Ucraina considerando anche gli interessi dell’Austria. Secondo la ministra, il nuovo coordinatore si occuperà, tra l’altro, dello sviluppo di strategie nei settori dell’energia verde, dell’energia idroelettrica, dello sviluppo infrastrutturale, della manifattura, delle costruzioni stradali, del settore abitativo e di quello finanziario. Oltre al discorso ufficiale, nel briefing sono stati presentati obiettivi e priorità specifici, tra cui il fatto che oltre 200 aziende austriache operano attivamente in Ucraina, creando posti di lavoro e contribuendo alla stabilizzazione dell’economia e allo sviluppo delle infrastrutture. Secondo Meinl-Reisinger, queste aziende dispongono di un’esperienza e di risorse sufficienti per supportare efficacemente i processi di ricostruzione, e il loro potenziale deve essere sfruttato al massimo. L’ex presidente di Verbund Wolfgang Anzengruber ha a sua volta sottolineato che il cammino davanti sarà complesso e multiforme, richiedendo un lavoro coordinato in diversi ambiti. In particolare, ha indicato le priorità nelle aree della ricostruzione dell’energia verde, dell’energia idroelettrica, del miglioramento delle infrastrutture, della manifattura, delle costruzioni, dell’edilizia abitativa e del settore dei servizi e finanziario. “È un lavoro estremamente difficile, ma anche di enorme importanza, e per questo bisogna concentrarsi sulla pianificazione strategica e sulla cooperazione internazionale”, ha affermato. Tuttavia, non tutti nel panorama politico austriaco hanno accolto la proposta con entusiasmo incondizionato. In particolare, il Partito della libertà austriaco (FPÖ), di orientamento ultraconservatore, ha criticato le nuove nomine. La rappresentante del partito in politica estera, Susanne Fürst, ha dichiarato che la creazione di un ruolo di coordinatore per l’aiuto all’Ucraina rappresenta “ancora una trovata dell’ennesimo governo più costoso della storia dell’Austria”, considerando l’iniziativa più una formalità che un’effettiva influenza sulla vita dei cittadini austriaci. Secondo lei, la ricostruzione dell’Ucraina dovrebbe avvenire solo dopo la fine della guerra e non bisogna aspettarsi automaticamente che l’Austria debba assumersi la responsabilità di questo processo. Come emerge, la linea del governo austriaco di sostenere l’Ucraina, pur sottolineando il proprio ruolo nei processi internazionali di ricostruzione, definisce una nuova direzione principale della politica estera del paese. Mentre molte nazioni cercano di bilanciare assistenza umanitaria e interessi geopolitici, l’Austria punta su un sostegno coerente a Kiev, coinvolgendo esperti e imprese già strettamente collegati al paese durante le sfide belliche. Questa politica suscita reazioni diverse nella società e nel panorama politico, ma è evidente che la ricostruzione dell’Ucraina avrà un ruolo strategico per tutta la regione europea.

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