Cambiamento nella struttura del Servizio di Frontiera dello Stato dell’Ucraina: perché al momento non si prevede il passaggio al formato a corpo

Chas Pravdy - 30 Aprile 2025 16:48

Nel contesto della riforma delle forze di sicurezza ucraine e della modernizzazione dell'esercito, si discute spesso della possibilità di passare a una struttura a corpo, che comporta un approccio più centralizzato e gerarchico alla gestione dei unità militari. Tuttavia, per quanto riguarda il Servizio di Frontiera dello Stato dell'Ucraina (ДПСУ), questa novità al momento non è prevista, e la ragione risiede nella specificità delle funzioni di questa forze speciali e nelle relative regolamentazioni legislative. A questa domanda hanno risposto i rappresentanti ufficiali del ДПСУ — il colonello Andriy Demchenko, che durante il briefing del 30 aprile ha spiegato nel dettaglio la situazione. Secondo lui, il passaggio a un sistema a corpi riguarda principalmente le Forze Armate dell'Ucraina e la Guardia Nazionale, mentre nel servizio di frontiera questa opzione non viene considerata. "Il passaggio al formato a corpi riguarda specificamente le unità delle Forze Armate e della Guardia Nazionale. Invece, nel Servizio di Frontiera dello Stato le formazioni a formato di corpo non sono previste, poiché siamo un organo di pubblica sicurezza di speciale destinazione", ha affermato. Tale posizione è determinata dalla legislazione vigente, che regola la struttura e le funzioni delle guardie di frontiera, e al momento non sono previsti cambiamenti in questo settore. Contemporaneamente, Demchenko ha sottolineato che le guardie di frontiera continueranno a svolgere i propri compiti entro i limiti della competenza, sotto la guida del comando militare e nell'ambito delle forze di difesa del paese durante la lotta contro le minacce esterne. "Restiamo organi di pubblica sicurezza e svolgiamo le nostre funzioni in conformità con la legge", ha aggiunto. In questo contesto sorge la domanda: è prevista in futuro la creazione di strutture a corpo nelle autorità di frontiera dell'Ucraina? Attualmente, nel paese si sta portando avanti un’attiva riforma e ottimizzazione delle unità militari nel quadro di una modernizzazione su larga scala dell’esercito. All’inizio di febbraio, il comandante supremo delle Forze Armate ucraine, Generale Oleksandr Syrskyi, ha annunciato l’intenzione di passare a una struttura a corpo dell’esercito per aumentarne l’efficacia bellica e la mobilità. Alla fine di febbraio, il Supremo Comandante in Capo, Volodymyr Zelensky, ha approvato la composizione dei corpi dell’esercito e ha nominato i comandanti delle nuove unità, indicando che questi cambiamenti dovevano essere realizzati nel giro di un mese. Ad aprile, la Guardia Nazionale dell'Ucraina ha annunciato la creazione di due nuovi corpi: la 12ª brigata speciale "Azov" sotto il comando del colonello Denys Prokopenko (conosciuto nel mondo militare con il soprannome Redis), e la 13ª brigata di destinazione operativa "Harta" guidata dal colonello Ihor Obolensky (Kornet). Inoltre, nel quadro delle Forze Armate ucraine è stato avviato un nuovo organismo di comando militare — il 8° corpo delle Forze di Operazioni Speciali d’Assalto, a testimonianza di un’attiva fase di riforma e ottimizzazione delle strutture militari all’interno della generale politica di difesa dello stato. Pertanto, nel contesto di una più ampia riforma del settore sicurezza e difesa dell’Ucraina, il passaggio a un formato a corpo non è attualmente rilevante per il servizio di frontiera a causa della sua specifica missione e delle limitazioni legislative. Al contrario, altri elementi delle forze di sicurezza ucraine — le Forze Armate e la Guardia Nazionale — stanno attivamente procedendo in questa direzione per aumentare la prontezza al combattimento e la flessibilità operativa. Tuttavia, il servizio di frontiera rimarrà nella sua attuale struttura tradizionale, svolgendo il importante ruolo di controllo della frontiera statale come organo di pubblica sicurezza, senza riforme in un sistema a corpo al momento. Questa decisione mira a mantenere un modello organizzativo efficace, che risponda alle specificità dei compiti delle guardie di frontiera, e a garantire stabilità legislativa in questo settore e a evitare modifiche eccessive a strutture già consolidate.

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