Al confine con la Bielorussia, la situazione rimane abbastanza stabile, senza suscitare sospetti riguardo a gruppi militari russi attivi che potrebbero rappresentare una minaccia diretta all’Ucraina

Lo ha comunicato il servizio di frontiera statale ucraino, citando le dichiarazioni del suo portavoce Andrij Demčenko. In un'intervista all'agenzia di stampa "Ukrinform" ha precisato che al momento non si registrano cambiamenti sostanziali né nuove preoccupazioni su questo problema: «Al momento, nelle aree bielorusse non si riscontrano unità militari russe in quantità sufficiente da creare una minaccia diretta per il nostro Stato. La situazione rimane stabile e sotto controllo.» Demčenko ha sottolineato che la situazione della sicurezza lungo il confine ucraino-bielorusso non ha subito modifiche significative rispetto ai mesi precedenti. Tuttavia, ha evidenziato che la situazione comporta comunque un certo rischio, poiché la Russia non esclude mai la possibilità di riutilizzare il territorio bielorusso nell’ambito di eventuali piani di aggressione contro l’Ucraina. «Questo fronte rimane potenzialmente pericoloso e non escludiamo che l’avversario possa utilizzare mezzi militari o pianificare nuove provocazioni», mette in guardia il portavoce. Secondo lui, le forze ucraine monitorano 24 ore su 24 eventuali cambiamenti nella situazione di sicurezza al confine e all’interno della Bielorussia, il che permette di reagire prontamente e di prevenire eventuali minacce. «Ma attualmente non osserviamo spostamenti attivi di unità militari o la formazione di gruppi offensivi nelle vicinanze del confine. Tuttavia, siamo sempre pronti a qualsiasi scenario, e tutte le indicazioni di mobilitazione o preparativi per una possibile aggressione ci vengono tempestivamente comunicate», ha aggiunto Demčenko. Egli ha precisato che in caso di qualsiasi cambiamento della situazione, le forze di sicurezza ucraine riceveranno immediatamente le relative informazioni, e i sistemi di risposta saranno attivati. Per quanto riguarda le attuali previsioni e avvertimenti, il presidente Volodymyr Zelensky ha recentemente dichiarato che nell’estate 2025 la Russia potrebbe preparare un potenziamento della propria presenza militare in Bielorussia sotto forma di esercitazioni di vasta scala. Si è segnalato che, secondo le informazioni del capo dello Stato, le forze armate russe intendono schierare in questa regione 15 divisioni, con un contingente tra le 100 e le 150 mila truppe, un segnale serio di una potenziale escalation. In precedenza, Zelensky aveva evidenziato che nel 2025 la Russia prevedeva di intensificare le azioni militari e di creare in Bielorussia cosiddetti "raggruppamenti militari regionali", che sarebbero accompagnati da esercitazioni congiunte con l’esercito bielorusso. Naturalmente, si trattava anche di preparare pretesti per un possibile utilizzo del territorio bielorusso ai fini militari contro l’Ucraina, il che spinge le autorità ucraine a mantenere alta la vigilanza. Attualmente, le forze di frontiera e militari ucraine monitorano costantemente la situazione, tenendo sotto controllo eventuali segnali di attività militare russa o di gruppi armati in Bielorussia. Pur non essendoci ancora una minaccia diretta, la cooperazione e l’attenzione rimangono al centro delle preoccupazioni dei servizi di sicurezza ucraini, poiché ogni eventuale escalation della presenza militare russa in questo Paese potrebbe avere ripercussioni sulla sicurezza di tutta la regione. L’Ucraina rimane in stato di massima allerta e adotta una strategia di prudenza, pronta a reagire rapidamente in caso di modifiche impreviste della situazione vicino al confine.