Visita segreta in Ucraina da parte di sorella del principale negoziatore del Cremlino: nuovi dettagli dai media

Eventi imprevisti si sono verificati nel febbraio 2025, suscitando notevole interesse nella comunità di esperti internazionali e nei mezzi di comunicazione. Secondo quanto diffuso dalla giornalista americana Katie Livingston e dalle sue fonti su X (ex Twitter), in quel periodo in Ucraina sarebbe arrivata Natalija Dmitrieva — sorella di Kirill Dmitriev, il principale negoziatore dell’establishment russo. Negli ultimi giorni, fonti aperte hanno rivelato informazioni su questa visita segreta, che rappresenta un timbro particolare di un quadro sospetto nelle relazioni russo-ucrainene e apre nuovi spunti di comprensione sulle dinamiche di potere. Secondo fonti confermate dai servizi segreti statunitensi e ucraini, Natalija Dmitrieva, parte di un cerchio ristretto dell’establishment russo, avrebbe attraversato il confine ucraino usando un passaporto statunitense. La documentazione di frontiera riporterebbe l’ingresso il 8 febbraio e l’uscita il 12 febbraio dello stesso anno, più di una settimana prima delle negoziazioni previste tra Russia e Stati Uniti in Arabia Saudita. Questi colloqui avrebbero potuto prevedere accordi per risolvere il conflitto in Ucraina, rendendo la visita particolarmente interessante in chiave di possibili intrighi diplomatici e giochi di spionaggio. Le fonti indicano che già nel 2022 Natalija Dmitrieva e sua madre Tamara Shevchenko avevano esperienze di attraversamento del confine ucraino — probabilmente con passaporti ucraini. Tuttavia, attualmente si sa che negli ultimi anni entrambe le donne sono entrate in Ucraina soprattutto con passaporti statunitensi. Questo suscita sorpresa e pone interrogativi sull’origine dei loro documenti americani, e sulla loro validità attuale e legale in un contesto di prolungata conflittualità. Come osserva Livingston, poco dopo l’inizio dell’invasione russa su vasta scala in Ucraina, nel 2022, Natalija Dmitrieva e sua madre avrebbero lasciato l’Ucraina attraverso il confine, presumibilmente tramite Polonia o altro punto di passaggio vicino, trasferendosi negli Stati Uniti. Recenti testimonianze suggeriscono però oggi che questa famiglia possa essere considerata articolata: possiedono asset in Europa, incluso in Ucraina, e le loro attività in diversi paesi sembrano più di semplice coincidenza. Per quanto riguarda le motivazioni e gli obiettivi della visita di Natalija Dmitrieva in Ucraina nel febbraio 2025, la maggior parte degli analisti concorda nel ritenere che potrebbe averla utilizzata per instaurare contatti informali o per ottenere informazioni rilevanti per gli interessi di Mosca. In passato, i media avevano ipotizzato che il suo ruolo nel conflitto russo-ucraino potesse essere più complesso di quanto ufficialmente riconosciuto, specialmente considerando la vicinanza ai gruppi negoziali incrociati e agli intrighi diplomatici nell’ombra del Cremlino. È importante sottolineare che finora le autorità ucraine e statunitensi sono rimaste silenziose riguardo a questa visita, alimentando ulteriori supposizioni e approfondimenti. Nel frattempo, gli esperti sottolineano la necessità di un’analisi accurata dei documenti, degli attraversamenti di confine e dei possibili legami di questa famiglia con il più ampio mondo oligarchico russo. Concludendo, va evidenziato che questo caso rappresenta un ulteriore esempio di quanto sia complessa e sfaccettata la situazione ai crocevia delle relazioni tra Ucraina e Russia, soprattutto nel contesto delle azioni dell’élite russa che, nonostante le dichiarazioni ufficiali ucraine e internazionali, continua a portare avanti giochi clandestini, sfruttando tutte le figure e le risorse disponibili a loro vantaggio. La determinazione del ruolo di Natalija Dmitrieva in questi processi potrebbe offrire ulteriori chiarimenti sui meccanismi con cui il Cremlino gestisce il conflitto e fornire nuove basi per valutazioni diplomatiche e di sicurezza.