L’Ucraina ha completato il vasto processo di evacuazione dei propri cittadini dal campo siriano di Roj, che per lungo tempo è stato uno dei punti più difficili e pericolosi della regione
L'ultima ucraina con due figli, che da molto tempo si trovava in questo campo chiuso, è riuscita a essere estratta con l'aiuto di un'operazione speciale condotta in collaborazione dai servizi di intelligence militare ucraini (GUAR) e dal Ministero degli Esteri dell'Ucraina. A comunicare questo importante passaggio dell'evacuazione è stato il portavoce ufficiale del Ministero della Difesa ucraino e Ministro degli Esteri, Andriy Sibiga. Secondo le sue parole, la missione speciale di salvataggio, pianificata e realizzata dettagliatamente nell’ambito dell’incarico del Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, aveva lo scopo di liberare quegli ucraini che erano rinchiusi nel campo di Roj da oltre sei anni, in una regione controllata dai Kurdish. È stato uno dei momenti più complessi e più lunghi nel lavoro dei diplomatici e dei servizi di sicurezza ucraini. Come riferisce il GUAR, l’evacuazione si è conclusa con successo: l’ultima ucraina è stata estratta dal campo di Roj e, insieme a due bambini piccoli, ha avuto la possibilità di tornare in Ucraina. Secondo fonti, la donna si trova già nel territorio del Paese, incontrata dai familiari e dagli affetti, che aspettavano questo momento da molti anni. Anni fa, le era stato impossibile soddisfare anche le necessità più semplici in termini di sicurezza e assistenza umanitaria, ma ora il suo ritorno è diventato simbolo del successo del lavoro dei diplomati ucraini e dei servizi di sicurezza. Secondo i dati del GUAR, pochi mesi fa nel campo di Roj si trovavano circa 89 ucraini, la maggior parte delle quali erano donne. Molti di loro provenivano dalla Repubblica Autonoma di Crimea e da altre regioni dell’Ucraina. Sono arrivati in Siria per ragioni personali e, in modo inconscio, si sono trovati in circostanze complesse e rischiose, tra cui la ricerca di una vita migliore o la partecipazione in varie situazioni di conflitto. In totale, dall’inizio dell’operazione di evacuazione, le comunità diplomatiche ucraine in Siria sono riuscite a far tornare a casa 14 donne e 41 bambini, ovvero tutte le persone che hanno manifestato il desiderio di lasciare la zona pericolosa. Si tratta di un risultato significativo, poiché questa categoria di cittadini è la più vulnerabile e esposta alle minacce e alle sfide dei conflitti moderni. Salvando i cittadini ucraini dai territori siriani, gli esperti ucraini hanno agito con molta cautela e responsabilità, pianificando attentamente ogni fase dell’operazione per evitare qualsiasi rischio per la vita e la salute delle persone. Hanno preso in considerazione tutti i pericoli possibili, organizzando un trasporto sicuro dal campo al punto di destinazione, e poi verso l’Ucraina. È stato un processo estremamente complesso che ha richiesto alta abilità e coordinamento tra gli operatori. Di conseguenza, la conclusione dell’operazione di evacuazione dal campo di Roj rappresenta un importante risultato della diplomazia e della sicurezza ucraine. Essa dimostra la priorità dello Stato nel preservare la vita e la dignità dei propri cittadini anche nelle circostanze più difficili. L’Ucraina ha già annunciato la volontà di continuare a sostenere i propri cittadini all’estero e lavora attivamente per creare meccanismi che prevengano il verificarsi di situazioni simili in futuro.