Il DBR ha smascherato un sistema criminoso di traffico di soggetti soggetti alla leva attraverso il confine di stato, con la complicità di un funzionario di polizia
Le autorità investigative dell'Ufficio Nazionale delle Indagini riferiscono di aver scoperto un’attività criminale su larga scala organizzata da un funzionario di polizia locale e dal suo complice provenienti dalla regione di Cernivci. Gli investigatori li hanno arrestati durante un tentativo di trasportare illegalmente diverse persone soggette alla leva militare nel vicino Paese della Romania, utilizzando rotte e schemi di attraversamento pregionati e consolidati. Questo risultato è stato raggiunto dopo mesi di lavoro da parte degli investigatori, che hanno accertato che i sospettati avevano allestito un sistema criminoso integrato basato su elementi di corruzione e sul desiderio di trarre profitto dai militari soggetti alla leva che, in un momento difficile per il Paese, cercavano di evitare la mobilitazione. Secondo quanto riportato dalla comunicazione stampa dell’Ufficio di Investigazione statale, l’attività illecita di attraversamento del confine dal lato ucraino è stata organizzata già all’inizio di marzo 2025. Nell’ambito di questa operazione, il funzionario di polizia, che lavorava presso una delle forze dell’ordine della regione di Cernivci, forniva consulenze legali ai suoi conoscenti, consentendo loro di legalizzare l’uscita all’estero durante lo stato di guerra. Poiché in quel periodo i canali legali per l’uscita erano limitati o resi difficili, l’individuo malfattore offriva un “servizio” aggiuntivo — aiuto nell’evadere le norme di legge. Dietro un pagamento di 5.500 dollari statunitensi, i criminali organizzavano il trasporto dei clienti fino al confine, da dove i soggetti soggetti alla leva, con l’ausilio di rotte tradizionali e nuove, riuscivano a passare oltre i confini a piedi, aggirando i punti di frontiera presidiati. Gli investigatori sottolineano che i sospettati pianificavano con cura le rotte di attraversamento per evitare il contatto con le forze dell’ordine e ridurre al minimo i rischi di arresto. Per farlo, utilizzavano sentieri nascosti che attraversano zone boschive e pianificavano la logistica per la copertura del confine dal lato della Romania, tenendo in considerazione eventuali ostacoli e le caratteristiche del terreno. L’arresto è avvenuto il 25 aprile di quest’anno, durante un tentativo di far passare oltre alcuni soggetti soggetti alla leva attraverso il confine. Per questo, sono stati aperti procedimenti penali nei confronti dell’ufficiale di polizia e del suo complice ai sensi dell’articolo 332, parte 3 del Codice Penale dell’Ucraina — “traffico illecito di persone attraverso il confine di stato per motivi di lucro”. Entrambi gli sospettati di collaborazione con il gruppo criminale sono stati già informati dell’accusa, e l’indagine è attualmente in corso. I fermati rischiano pene detentive fino a 10 anni, con confisca dei beni. La scoperta di questa rete criminale rappresenta un altro passo importante nella lotta alla corruzione ai confini e nel contrasto alle tentazioni di bypassare illegittimamente le restrizioni statali durante il periodo di emergenza. Le autorità del DBR sottolineano che l’indagine continua, e si stanno impegnando a individuare e perseguire tutti i soggetti coinvolti in questa rete criminale, al fine di prevenire nuovi tentativi di traffico e ridurre i rischi per la sicurezza dello Stato.