Mosca aspetta nuovamente un segnale dall’Ucraina per l’inizio di un dialogo di pace, ma finora non ci sono state azioni concrete da parte ucraina
Il portavoce del presidente RF, Dmitry Peskov, ha confermato che la Russia rimane aperta al dialogo, tuttavia, secondo le sue parole, è proprio la parte ucraina a dover fare il primo passo. In un commento all’agenzia di stampa russa "RIA Novosti" e al canale Telegram "Вы слушали Маяк", ha osservato che Mosca attende da Kiev segnali di disponibilità al negoziato: "Almeno da Kiev. Kyiv deve adottare alcune azioni in questo senso. Hanno una proibizione legale alle negoziazioni. Ma finora non vediamo alcuna azione." Pertanto, le azioni della parte ucraina rimangono per Mosca il fattore chiave per la possibilità di riprendere un dialogo diplomatico. Kommentando le parole del leader americano sulla necessità di cessare i bombardamenti sull’Ucraina, Peskov ha notato: "Ci sono state tali parole. L’Operazione Militare Speciale (come viene chiamata la loro operazione non provocata contro l’Ucraina inkremlina). Continuano anche gli sforzi degli USA, mirati a organizzare il processo verso una soluzione pacifica". Allo stesso tempo ha assicurato che la Russia ha già "più volte confermato la propria disponibilità" ad avviare negoziati senza precondizioni, sottolineando che tutti gli sforzi per una risoluzione pacifica continuano. Alla domanda se il dialogo sia possibile nel prossimo futuro, ha riassunto brevemente: "Gli sforzi continuano. Questo è tutto quello che posso dire su questa questione." Le premesse per le attuali dichiarazioni hanno le loro origini nella storia. Il 25 aprile, nel Cremlino, si è tenuto il quarto incontro dall’inizio dell’anno tra Vladimir Putin e il inviato speciale del presidente USA, Steven Vitkoff. Secondo le fonti ufficiali, questo incontro rappresenta un altro passo nel tentativo di avvicinare le posizioni delle due superpotenze su una serie di questioni importanti, tra cui la possibilità di riprendere negoziati diretti tra Russia e Ucraina. I rappresentanti del Cremlino hanno osservato che incontri di questo tipo consentono di instaurare un dialogo e cercare possibili vie per risolvere pacificamente il conflitto, che ormai influisce non solo sulla regione, ma anche sull’ordine mondiale. Sul sfondo di questa attività diplomatica continuano a risuonare inviti anche all’Ucraina affinché faccia il primo passo. Tuttavia, Kiev ufficiale rimane finora a distanza, sottolineando che eventuali negoziati sono possibili solo a condizione del completo ritorno e della rimozione dell’aggressore dal suolo ucraino. Contemporaneamente, gli attori internazionali affermano che la ricerca di una soluzione diplomatica al conflitto è un obiettivo strategico, sottolineando nuovamente la necessità di rispettare la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina. Quindi, la situazione rimane tesa e dinamica: Mosca dichiara apertamente la propria disponibilità al dialogo, ma aspetta un primo passo da parte ucraina. Nel contempo, i contatti diplomatici di alto livello si intensificano, con l’obiettivo di trovare vie per la pace e la risoluzione del conflitto, che è diventato ormai uno dei problemi più urgenti della politica internazionale moderna.