La Cina approva lo sviluppo su larga scala dell’energia nucleare nell’ambito della sua transizione verso fonti di energia pulita

Recentemente, il Consiglio di Stato del paese ha adottato la decisione di costruire subito dieci nuovi reattori nucleari, un passo importante nella realizzazione di un ambizioso programma strategico per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e abbattere le emissioni nell’atmosfera. Secondo le informazioni ottenute dall’agenzia di stampa internazionale Bloomberg, questa iniziativa diventa parte della quarta politica consecutiva di diffusione massiva dell’energia nucleare, che sta trasformando significativamente il panorama energetico del paese. Si prevede che già entro la fine del decennio la Cina supererà gli Stati Uniti in termini di produzione di energia nucleare, diventando leader mondiale in questo settore. Il costo complessivo di questewerken è stimato in circa 200 miliardi di yuan (circa 27 miliardi di dollari). Le principali opere saranno realizzate da alcune delle più importanti aziende energetiche cinesi — China General Nuclear Power Corp. (CGN), China National Nuclear Corp. (CNNC), China Huaneng Group Co. e altre. Secondo i dati, quattro dei nuovi reattori saranno installati nei loro siti di Fanchenggang e Taishan dalla CGN, mentre due per ciascuna delle altre società. Secondo le previsioni degli esperti, entro il 2025 la capacità dell’energia nucleare cinese potrà raggiungere almeno 65 gigawatt, superando già di poco i circa 60 gigawatt del precedente anno. E entro il 2040, questa cifra dovrebbe arrivare a circa 200 gigawatt, rappresentando circa il 10% dell’energia elettrica prodotta nel paese. Tali dati sono riportati nel rapporto dell’Associazione dell’energia nucleare della Cina, che definisce gli obiettivi strategici per lo sviluppo futuro del settore. Tuttavia, gli esperti sottolineano che l’attuazione di piani energetici su larga scala richiede non solo investimenti, ma anche un attento controllo sui costi. Il costo di un nuovo reattore in Cina è significativamente inferiore — circa 2,7 miliardi di dollari — rispetto a progetti analoghi negli USA o in Europa, dove i tempi di costruzione e i costi finali tendono ad aumentare a causa della complessità dei processi e delle spese supplementari. Un ruolo importante lo giocano le banche statali, che forniscono prestiti a basso costo e aiutano a ridurre i costi di costruzione anche nelle prime fasi. Le autorità di Pechino considerano lo sviluppo dell’energia nucleare come un elemento strategico della transizione da una dipendenza energetica dai combustibili fossili a fonti più ecologiche e stabili. Questo approccio è sostenuto dal desiderio di ridurre le emissioni in atmosfera, garantire al paese energia pulita e sostenere la crescita economica nazionale basata sui settori high-tech. Nonostante alcune critiche relative ai rischi ambientali e agli effetti a lungo termine, il governo cinese si sta determinatamente muovendo verso il rafforzamento della propria potenza nucleare, dimostrando sulla scena internazionale il desiderio di diventare un leader nel campo dell’energia pulita.