In circostanze inattese e abbastanza inquietanti, dalla leadership della Corea del Nord sono pervenute notizie circa la possibile partecipazione militare della RPDC al conflitto al fianco della Russia

Secondo l’agenzia Yonhap, il governo della Corea del Nord ha ufficialmente confermato l’invio delle sue forze militari in Russia nel quadro del supporto alla guerra contro l’Ucraina, sollevando nuove questioni sulla stabilità regionale e sulla situazione di sicurezza globale. Secondo quanto riportato dall’Agenzia Centrale di Notizie della Corea del Nord (KCNA), il leader del paese, Kim Jong Un, ha personalmente dato l’ordine di inviare le truppe in Russia, motivandolo con la necessità di rispettare le disposizioni di un accordo bilaterale sul partenariato strategico globale tra Pyongyang e Mosca. Nelle comunicazioni ufficiali si sottolinea che la decisione di coinvolgere le forze militari è stata presa proprio dopo aver analizzato la situazione attuale, che, secondo loro, rispetta le condizioni di applicabilità di un accordo preconcordato. Secondo la trascrizione di KCNA, nella dichiarazione si evidenzia che, dopo aver affermato che la situazione corrisponde ai termini dell’accordo e aver stabilito la necessità di sostenere la Russia nella sua guerra contro l’Ucraina, il comando della RPDC ha deciso di partecipare con i propri difensori alle operazioni di combattimento nel territorio russo. Si afferma che questa mossa rappresenta una risposta agli appelli dei leader internazionali e alle richieste degli alleati, finalizzata a rafforzare il partenariato strategico che, secondo loro, include anche un attivo sostegno militare. Inoltre, nel comunicato si specifica che le forze militari rafforzano le forze russe proprio nella regione di Kursk, dove sono già state registrate le prime tracce di combattimenti attivi. Ciò significa che la Corea del Nord non nasconde più il suo coinvolgimento nel conflitto e, oltre alle dichiarazioni geopolitiche, invia effettivamente le sue truppe nelle zone di guerra calde. Questa notizia suscita notevole apprensione nella comunità internazionale, poiché modifica in modo imprevedibile l’equilibrio delle forze e può influire significativamente sull’andamento del conflitto. Gli esperti geostrategici evidenziano già che tale attivazione, considerati le risorse economiche e militari della RPDC, crea rischi supplementari per la sicurezza globale, specialmente considerando le tensioni attorno al programma nucleare della Corea del Nord. In generale, queste comunicazioni confermano un allargamento crescente dell’impegno di stati piccoli e medi nel conflitto, il che da un lato complica la situazione per gli intermediari internazionali e, dall’altro, intensifica la necessità di sforzi diplomatici per evitare una potenziale escalation che potrebbe avere conseguenze di vasta portata per la stabilità mondiale.