Al White House hanno reagito alla “ tregua” di Putin: Trump cerca una cessazione del fuoco stabile
In risposta alle recenti dichiarazioni della dirigenza russa riguardo all’annuncio di un nuovo regime di “tregua” in concomitanza con i festeggiamenti per la Giornata della Vittoria, a Washington è stata espressa la posizione degli Stati Uniti sulla situazione riguardante il conflitto russo-ucraine. In particolare, la portavoce della Casa Bianca Caroline Levitt ha commentato l’evento sottolineando che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump continua a sostenere l’idea di una cessazione permanente delle ostilità e mira a una risoluzione concordata del conflitto. Il 28 aprile, lunedì, Levitt ha comunicato ai giornalisti che, rispondendo a una domanda sul recente incontro di Trump con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il presidente si sta sempre più deludendo nei confronti dei leader di entrambi i Paesi. Tuttavia, la portavoce della Casa Bianca ha insistito sul fatto che l’obiettivo principale attualmente è stabilire un regime di cessate il fuoco stabile e duraturo. Ha spiegato che Trump ha chiaramente espresso il suo desiderio di fermare il spargimento di sangue, salvare vite civili, ridurre i danni e allontanare questo conflitto dall’agenda. In particolare, Levitt ha sottolineato che Washington considera la proposta del Cremlino di un “tregua” temporanea, avanzata in vista dei festeggiamenti della Giornata della Vittoria, “un passo nella direzione giusta, ma insufficiente per una risoluzione definitiva del conflitto”. Ha assicurato che Trump insiste sul fatto che senza un cessate il fuoco continuo e garantito, e senza accordi di lungo termine da entrambe le parti, non si può raggiungere una vera pace. Secondo lei, la posizione attuale della leadership americana rappresenta un invito a entrambi i leader a sedersi al tavolo dei negoziati per trovare una soluzione di compromesso alla crisi. Secondo le informazioni rese note dal White House, il 28 aprile Vladimir Putin ha annunciato l’avvio di un’altra “tregua” nella guerra con l’Ucraina. Questo accordo dovrebbe essere in vigore dalla mezzanotte del 8 maggio alla mezzanotte dell’11 maggio e, secondo il capo russo, è finalizzato ai festeggiamenti della Giornata della Vittoria. Tuttavia, questa “pause” nelle operazioni militari ha suscitato sorpresa e cauta scetticismo tra politici ucraini e occidentali. Il presidente Volodymyr Zelensky ha già affermato che l’incontro con Trump nell’ambito della visita a Roma, avvenuto domenica 28 aprile, potrebbe essere stato un evento storico per la diplomazia ucraina e per il mondo in generale. Secondo il leader ucraino, tali incontri hanno un enorme potenziale per trovare strade verso la pace e il ripristino della sovranità. I rappresentanti statunitensi, a loro volta, hanno sottolineato l’importanza di sostenere l’Ucraina nella sua lotta contro l’aggressione russa. In particolare, dopo l’incontro con Zelensky in Vaticano, Trump non ha nascosto le sue critiche agli ultimi attacchi della Russia contro obiettivi civili nelle città ucraine, affermando: “Ho dubbi sulle sincere intenzioni del Cremlino di porre fine alla guerra”. Ha anche minacciato nuove sanzioni contro Mosca, qualora la Russia proseguisse con provocazioni e continuasse a ignorare le richieste della comunità internazionale di sospendere gli atti di violenza. A Washington, si insiste con decisione sul fatto che la soluzione del conflitto è possibile solo tramite negoziati onesti e duraturi, e che la nazione aggressore deve assumersi la responsabilità di tornare alla pace. Dunque, la reazione della Casa Bianca e degli Stati Uniti in generale testimonia una posizione strategica volta a influenzare la situazione, ridurre le tensioni e stimolare un dialogo tra le parti. Nonostante la recente dichiarazione di una temporanea “tregua”, Mosca e Kiev rimangono in attesa di passi concreti che possano portare alla tanto attesa pace — una pace basata su giustizia e sicurezza per il popolo ucraino e la regione nel suo insieme.