Malta sotto il sospetto di aver fornito passaporti a cittadini russi soggetti a sanzioni — indagine del FT

La necessità di controllare i sistemi di ottenimento della cittadinanza sta diventando sempre più attuale alla luce delle crescenti tensioni internazionali, in particolare legate all’invasione russa dell’Ucraina. I giornalisti della stimata testata britannica Financial Times hanno pubblicato nuovi dati che Lasciando intendere che le autorità maltesi siano state coinvolte nella vendita di passaporti a russi soggetti a sanzioni, utilizzando il popolare schema della "golden visa". Le fonti di queste informazioni si basano su leak di documenti riservati e su fonti ufficiali, che consentono di fare conclusioni schematiche sulla portata della situazione. Secondo quanto emerso, tra i destinatari della cittadinanza maltese ci sarebbero cittadini russi, inclusi nella lista dell’UE, degli Stati Uniti e dell’Ucraina a causa delle sanzioni introdotte in seguito all’invasione russa dell’Ucraina. Gli operatori della intelligence finanziaria affermano che i passaporti maltesi facilitano parzialmente l’ingresso di queste persone nei paesi dell’UE e altrove — creando così il rischio di minare i regimi sanzionatori internazionali. Tra i nomi indicati nei documenti ci sono anche alti funzionari del business russo, come Alberto Avdolian — un uomo d’affari soggetto a sanzioni dell’UE per il suo coinvolgimento in strutture finanziarie ed economiche supportanti l’economia militare di Kremlino. Secondo le fonti, Avdolian nega qualsiasi collegamento con violazioni e sostiene che l’ottenimento della cittadinanza sia avvenuto “secondo tutte le procedure e con controlli completi”. È importante sottolineare che altre tre persone — successivamente inserite nelle liste delle sanzioni statunitensi per aver sostenuto la guerra contro l’Ucraina — hanno ottenuto il passaporto maltese allo stesso modo, così come altri tre soggetti che erano sotto sanzioni ucraine. Un’attenzione particolare è rivolta alla figura di Eugenia Vladimirovna Bernova. Gli Stati Uniti l’hanno accusata di aver acquistato illegalmente attrezzature a doppio uso con potenzialità militari. La Bernova nega ogni illecito e afferma che il suo passaporto è stato rilasciato dopo un’accurata e complessa verifica, sottolineando inoltre che i suoi rapporti con Malta sono autentici: in particolare, l’attività imprenditoriale di cui è proprietaria rappresenta una “reale investimento” nel paese, senza intenti nascosti. Bernova ritiene che il suo inserimento nelle liste sanzionatorie statunitensi sia stato un errore delle autorità americane. In totale, secondo quanto trapelato, nel database risultano 16 persone ottenuto la cittadinanza maltese attraverso investimenti, nonostante successivamente siano finite sotto sanzioni o siano state condannate per reati. Uno dei passaporti è già stato revocato, il che mette in dubbio la trasparenza del processo e il livello di controllo. Tra i soggetti coinvolti c’è anche il miliardario russo Pavel Melnikov, che ha ottenuto il passaporto maltese nel 2015, e anche un passaporto di Saint Kitts e Nevis nel 2012, nell’ambito dello schema della "golden visa" promosso dalla società Henley & Partners. Nel 2018, le autorità finlandesi hanno effettuato una perquisizione nella sua proprietà privata sull’arcipelago di Turku. A febbraio di quest’anno, gli organi giudiziari europei hanno condannato Melnikov per frodi fiscali e operazioni truffaldine. Dopo di che, la cittadinanza maltese gli è stata ufficialmente revocata. L’imprenditore prevede di fare ricorso in tribunale — sostenendo che si opporrà alla revoca del passaporto, affermando la sua totale estraneità a reati finanziari. Ovviamente, questa vicenda ha assunto anche una valenza nazionale e ha suscitato grande preoccupazione tra le istituzioni europee. Malta rimane l’ultima nazione dell’UE a vendere la cittadinanza agli stranieri senza stabilire restrizioni per soggetti sospetti o con precedenti penali. Ciò ha scatenato una dura reazione della Commissione Europea, che lo scorso anno ha presentato un ricorso al Tribunale dell’UE sostenendo che questa pratica mette a rischio l’integrità della cittadinanza europea e favorisce schemi di legalizzazione di soggetti illegali. Il procedimento giudiziario è previsto a breve, ed è al centro del dibattito se Malta possa introdurre meccanismi di controllo più rigorosi durante il rilascio dei passaporti. Secondo le norme attuali, i richiedenti devono effettuare un investimento singolo di almeno 600.000 euro, acquistare o affittare immobili nel paese, versare una donazione di 10.000 euro a enti benefici e risiedere a Malta almeno per tre anni. Per chi invece è disposto a investire 750.000 euro, è previsto un termine di residenza ridotto a un anno. È importante notare che questo schema sta diventando oggetto di ampia discussione critica a livello internazionale, poiché la sua facilità di accesso crea condizioni favorevoli a potenziali abusi e elusioni delle sanzioni. È evidente che la vicenda dei passaporti maltesi sotto sanzioni sta alimentando un dibattito internazionale, le cui conclusioni riguardano la necessità di norme più severe sulla vendita della cittadinanza e sui controlli sul suo rilascio. Attualmente, Malta si trova a un crocevia tra alternative: le organizzazioni internazionali chiedono standard più trasparenti e stringenti per evitare che i passaporti siano usati per eludere le sanzioni o sfuggire alle responsabilità penali. Al tempo stesso, la politica ufficiale di Malta rimane invariata: il paese sostiene che la procedura sia trasparente e conforme agli standard. In ogni caso, alla luce delle nuove fughe di notizie, appare chiaro che le questioni legate alla cittadinanza e alla sua vendita rimarranno al centro di dibattiti vivaci, poiché cresce il rischio che soggetti con passato criminale o sospetti di legami con organizzazioni criminali possano approfittarne. Questa situazione alimenta discussioni globali sulla necessità di rafforzare i controlli e prevenire l’uso di meccanismi di legalizzazione di attivi illeciti e di abusi nel contesto della politica internazionale e degli affari.