Il White House si immerge in una nuova fase dei giochi diplomatici intorno al “Nord Stream 2”: possibile revoca delle sanzioni e il ritorno del gasdotto russo sotto il pieno controllo

Chas Pravdy - 24 Aprile 2025 05:54

Secondo le informazioni trapelate dai media tramite Politico, l’amministrazione del presidente Donald Trump sta considerando l’ipotesi di rimuovere le restrizioni precedentemente imposte su questo importante progetto energetico, nonché su altri asset energetici russi, nel contesto di potenziali accordi con Mosca sulla cessazione della guerra in Ucraina. Il valore di questa possibilità è difficile da sovrastimare. Secondo fonti anonime, il ripristino operativo di "Nord Stream 2" potrebbe fornire a Кремль risorse finanziarie sostanziali, tuttavia tale decisione dipende completamente dalla volontà politica dell’Unione Europea. I europei sono attualmente impegnati a eliminare la Russia dal mercato delle forniture energetiche, cercando di ridurre la dipendenza dal gas russo. Pertanto, la prospettiva di tornare ad acquistare attraverso questo gasdotto appare improbabile nel contesto della strategia europea di diversificazione delle fonti di risorsa energetica. Tuttavia, per la dirigenza russa, la cancellazione delle sanzioni rappresenta una preziosa vittoria diplomatica e un sostanziale passo indietro degli Stati Uniti, che potrebbe attenuare le tensioni e innalzare lo status di Mosca sulla scena internazionale. Questa tematica è diventata particolarmente rilevante nel contesto dell’escalation del conflitto in Ucraina, poiché qualsiasi cambiamento di politica riguardo all’energia russa potrebbe influenzare il panorama geopolitico della regione. Secondo alcune fonti, un attore chiave che sostiene attivamente l’idea di rimuovere le sanzioni è Steve Vítkoff — inviato speciale del presidente USA. È noto che abbia dichiarato pubblicamente di avere buoni rapporti con Vladimir Putin e ha incaricato il proprio team di preparare una lista completa delle sanzioni ancora in vigore contro il settore energetico russo. Tuttavia, all’interno dell’amministrazione questa iniziativa incontra resistenza. In particolare, il segretario di Stato Marco Rubio e il ministro degli Interni, nonché responsabile del Consiglio sulla Dominanza Energetica della Casa Bianca, Dague Bergam, si oppongono a tali allentamenti. Oltre alla resistenza interna, sorgono timori riguardo alla possibile mancanza di consapevolezza di Vítkoff circa i limiti dei benefici economici per gli USA derivanti dal ripristino dei rapporti commerciali con Mosca. Si teme che l’inviato sia stato ingannato dalla propaganda russa o che non comprenda appieno i potenziali danni che un simile passo potrebbe arrecare agli interessi americani. In contemporanea con "Nord Stream 2", tra i circoli politici si discute anche della possibilità di revocare le restrizioni sul progetto di produzione di gas naturale liquefatto "Arctic LNG 2". Questo gasdotto potrebbe fornire fino a 13,2 milioni di tonnellate di gas all’anno, se le sanzioni vengono rimosse. Tale prospettiva apre un altro fronte nella diplomazia energetica — con potenziali possibilità di ampliare le importazioni di gas russo in Europa attraverso rotte alternative. Recenti fonti riferiscono che all’interno dell’amministrazione ci sono sostenitori attivi di questa idea, tra cui Steven Lynch — capo di Monte Valley Partners, un noto esperto di acquisizione di asset energetici precedentemente controllati dalla Russia. Lynch si specializza nell’acquisto di compagnie petrolifere russe e risorse naturali, incluso il caso di ЮКОС, che lui e i suoi colleghi hanno acquistato nel 2007 a un prezzo scontato. Recentemente ha acquisito una filiale svizzera di Sberbank e ha presentato domanda al Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti per ottenere il permesso di acquistare il gasdotto "Arctic LNG 2". Un’altra figura di rilievo che si occupa del reinserimento degli asset energetici russi nel mercato statunitense è l’ex ufficiale dei servizi e stretto collaboratore di Putin, Matthias Warg. Pur essendo stato inserito nelle sanzioni USA, ora lavora sull’idea di ripristinare il funzionamento del gasdotto con il supporto di investitori statunitensi, attraverso contatti personali con la squadra di Trump. Nonostante ciò, questa serie di iniziative resta altamente rischiosa e richiede grande cautela. L’amministrazione Trump, con l’impegno di alti funzionari e influenti lobbisti, cerca di trasformare questa partita diplomatica a suo vantaggio. Tuttavia, i critici sottolineano che i rischi economici e di sicurezza sono così elevati che il ritiro delle sanzioni potrebbe scatenare una nuova ondata di tensioni sul fronte degli interessi energetici e geopolitici. In generale, la questione del possibile ritiro delle sanzioni su "Nord Stream 2" e altri progetti energetici russi rimane tra le tematiche più calde sul tavolo diplomatico tra USA e UE, e le decisioni prese avranno un impatto non solo sulla sicurezza regionale, ma anche sull’economia energetica globale e sulla politica futura.

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