Дonald Trump ha espresso una posizione chiara e abbastanza scettica riguardo alla possibilità di riottenere la Crimea ucraina — la penisola strategica annessa dalla Russia nel 2014

Chas Pravdy - 24 Aprile 2025 21:33

In un’intervista ai giornalisti, rilasciata dopo l’incontro con il primo ministro norvegese Jonas Gahr Støre alla Casa Bianca il 24 aprile, l’ex presidente degli Stati Uniti ha accennato che per l’Ucraina sarebbe estremamente difficile riottenere il controllo sulla Crimea, e che questa questione non rappresenta un grande progresso in ambito politico. Trump ha sottolineato che la situazione riguardante il ritorno territoriale dipende dalle circostanze e dalle regioni specifiche. Secondo lui, le forze armate ucraine hanno già subito perdite significative e hanno perso molte aree importanti nel corso delle operazioni militari, quindi non bisogna sottovalutare questo aspetto. Allo stesso tempo, ha aggiunto che gli Stati Uniti faranno tutto il possibile per aiutare l’Ucraina in questa lotta, ma ha ricordato una storia che non si può ignorare. In particolare, Trump ha richiamato il contesto storico dell’annessione della Crimea, affermando che questa questione non iniziò nel 2014, ma già in tempi precedenti — durante la presidenza di Barack Obama. Ha affermato che nel 2014 la Crimea fu “consegnata” all’Ucraina senza conflitti armati o rischi per la vita delle persone in quei anni, e che questa consegna avvenne “senza sparare e senza combattimenti”. Trump non approva valutazioni alternative di questa situazione, indicando invece che all’epoca la decisione fu semplicemente presa, e ora è difficile cambiarla: “L’hanno semplicemente consegnata e ora chiedono: ‘Puoi restituirla?’ A mio avviso, sarà molto difficile farlo”, ha detto. Interessante, recentemente Trump ha pubblicato una dichiarazione sulla sua piattaforma sociale Truth Social, in cui ha affermato che “la Crimea è stata persa molti anni fa”. Questo suo commento si è allineato con le recenti dichiarazioni del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, secondo cui Kyiv non riconosce la penisola come russa e non è disposto ad accettare la sua occupazione. Trump ha sottolineato che le parole di Zelensky danneggiano le prospettive dei negoziati di pace, rendendo più difficile trovare un compromesso. Nel frattempo, il presidente francese Emmanuel Macron ha recentemente espresso la sua posizione sul conflitto tra Ucraina e Russia e sullo status della Crimea. Ha osservato che al momento non è il momento di discutere il ritorno dell’area occupata dalla Russia e gli eventuali status correlati, lasciando intendere che queste questioni richiedono maggiore cautela e un’adeguata preparazione diplomatica. In generale, nel panorama politico mondiale si svolge un acceso dibattito sul futuro della Crimea — alcuni insistono sul suo ritorno, altri sottolineano le difficoltà e le sfide di questo processo, mentre altri ancora chiedono di cercare compromessi. In ogni caso, la questione dello status della penisola resta uno dei temi più caldi e complessi nei negoziati internazionali riguardanti l’Ucraina. Leggi anche: Non solo Crimea, non solo NATO. Dettagli inesplorati dell’“accordo di pace” tra Ucraina, USA e Russia.

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