Le strategie degli Stati Uniti nella lotta contro i crimini di guerra della Russia in Ucraina hanno subito cambiamenti radicali durante la presidenza di Donald Trump

Chas Pravdy - 23 Aprile 2025 09:39

Secondo quanto riportato da un autorevole quotidiano americano, The Washington Post, negli Stati Uniti è stato sciolto un gruppo interministeriale speciale che si occupava della raccolta e dell’analisi delle prove dei crimini di guerra commessi dalla Russia nel territorio ucraino. Inoltre, è stato licenziato il suo principale coordinatore — la persona responsabile della raccolta di intelligence e di informazioni di avanzamento, che avrebbe dovuto dimostrare la responsabilità del Cremlino negli orrori contro il popolo ucraino. Secondo fonti anonime tra attuali ed ex alti funzionari, questo gruppo di lavoro è stato istituito in conformità con una legge che prevede una posizione speciale per la raccolta e l’analisi di informazioni sui crimini di guerra. Questa posizione era sotto la guida di un ufficiale nominato dal direttore della National Intelligence degli Stati Uniti, e fu creata grazie agli sforzi di ex congressisti e attuali consulenti del presidente per la sicurezza nazionale. Uno dei co-autori della legge fu l’ex membro della Camera dei Rappresentanti Jason Crow, così come Michael Walts, attualmente consigliere per la sicurezza al Vertice di Casa Bianca. Come afferma Jason Crow, questa posizione è pensata come uno strumento per portare Vladimir Putin davanti alla giustizia per i vasti crimini che ha commesso in Ucraina. "Secondo l’intenzione, questo programma dovrebbe contribuire a garantire la giustizia e a mantenere i responsabili dei crimini di guerra sotto responsabilità", sottolinea. Secondo lui, questa figura è stata creata su una base bipolare per garantire un meccanismo indipendente, efficace e legislative per documentare gli orrori. Crow ha esortato l’amministrazione Trump e la direttrice della National Intelligence, Tulsie Gabbard, a sostenere questa iniziativa, poiché senza di essa, secondo gli esperti, negli Stati Uniti si riduce la capacità di fare degli Stati Uniti un difensore globale della supremazia del diritto. Secondo analisti, la soppressione di questo gruppo di lavoro e il licenziamento del suo capo rappresentano non solo una mossa interna americana, ma anche un forte segnale agli alleati e ai nemici. Indicano che nella politica americana sulla responsabilità internazionale per i crimini della Russia nel contesto della guerra in Ucraina ci sono stati cambiamenti che indeboliscono la precedente linea di partecipazione attiva e di rapido perseguimento dei responsabili. Alla fine del scorso anno, l’amministrazione Trump aveva deciso di ritirare gli Stati Uniti dalla coalizione internazionale sotto l’egida dell’Unione Europea, creata con l’obiettivo di punire la Russia per le violazioni del diritto internazionale in Ucraina. Inoltre, alla Casa Bianca fu presa la decisione di ridurre le attività del gruppo per la responsabilità dei crimini di guerra del Ministero della Giustizia e di eliminare il programma di confisca dei beni degli oligarchi russi soggetti a sanzioni. Contemporaneamente, diversi dipartimenti per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti hanno interrotto la collaborazione nei sforzi congiunti per combattere la disinformazione russa, gli attacchi informatici e il sabotaggio. Pertanto, queste mosse indicano un significativo ripensamento delle strategie dell’amministrazione americana riguardo alla lotta globale contro i crimini di guerra e le violazioni dei diritti umani in Ucraina. In passato si era ritenuto che gli Stati Uniti sostenessero attivamente l’ordine internazionale e i meccanismi legali internazionali per scoprire e perseguire i responsabili dei crimini di guerra, ma i cambiamenti attuali nella struttura e nella politica ricordano un ritorno a una posizione più cauta e centrata sulla nazione. Questo, a sua volta, suscita preoccupazioni tra gli partner internazionali e le organizzazioni per i diritti umani, che fanno appello a un rinnovato interesse di Washington nel preservare e ampliare i meccanismi di responsabilità legale per i crimini commessi nel territorio ucraino e in altri paesi, sotto minaccia da parte di regimi autoritari.

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