Il Presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, non ha ignorato le ultime critiche espresse dall’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, nei confronti della sua posizione sulla problematica della Crimea

Chas Pravdy - 23 Aprile 2025 22:26

Nel suo account ufficiale sui social network X (ex Twitter), Zelensky ha sottolineato l’importanza di mantenere l’unità e una posizione ferma dell’Ucraina riguardo al non riconoscimento dell’annessione russa della Crimea, ricordando alla comunità internazionale uno dei documenti chiave – la «Dichiarazione sulla Crimea» del Segretario di Stato dell’amministrazione Trump, Mike Pompeo, pubblicata nel 2018. Volodymyr Zelensky ha evidenziato che l’attuale incontro tra i cinque principali paesi occidentali – Ucraina, USA, Regno Unito, Francia e Germania – rappresenta un passo importante sulla strada verso la pace. Ha ironizzato affermando che «oggi ci sono state molte emozioni», ma ha poi focalizzato l’attenzione sui risultati positivi di questo incontro, sottolineando che tutti i partecipanti hanno espresso le proprie posizioni e si sono rispettosamente ascoltati a vicenda. Il leader dello Stato ha aggiunto che l’Ucraina agirà sempre in conformità con la propria Costituzione e ha fatto appello alla fermezza dei suoi partner, con particolare attenzione al ruolo deciso degli USA nel sostenere la legittimità della posizione ucraina. Nell post Zelensky ha anche allegato uno screenshot della «Dichiarazione sulla Crimea» di Pompeo, simbolo di un’immutata e intransigente posizione di negazione dell’annessione russa. Questo ha rappresentato un messaggio sia all’Ucraina che alla comunità internazionale, riaffermando che la posizione ufficiale dell’amministrazione americana, fin dal 2018, rimane invariata. Da segnalare, inoltre, che poche ore prima, secondo fonti di stampa, l’amministrazione Donald Trump avrebbe consegnato alla delegazione ucraina a Parigi un documento di una pagina, presentato come una «proposta definitiva» per la risoluzione del conflitto. Tra i vari punti del documento, emerge uno dei più discussi: gli Stati Uniti sembrano pronti a riconoscere il controllo russo sulla Crimea ucraina. Questa notizia ha suscitato una forte reazione da parte di Zelensky, che, fedele alla sua politica di sostegno incondizionato alla sovranità e all’integrità territoriale, ha ancora una volta ribadito il suo rifiuto di riconoscere l’annessione e ha chiesto di cercare soluzioni diplomatiche per la pace. L’ex presidente Trump, criticando la posizione di Zelensky, ha affermato che «la Crimea è stata persa molti anni fa», suscitando ulteriori discussioni a livello internazionale. Le sue osservazioni, insieme alle dichiarazioni secondo cui le parole del leader ucraino ostacolerebbero le negoziazioni di pace, hanno dato nuovo impulso a critiche e analisi sulle possibilità di una risoluzione diplomatica del conflitto. In generale, la questione dello status della Crimea e delle eventuali concessioni rimane tra le più complesse e intricate nella politica contemporanea ucraina e mondiale. Di fronte a discorsi accesi e posizioni opposte tra i politici, è fondamentale mantenere l’unità nel sostenere la sovranità e i diritti del popolo ucraino. La cooperazione tra i paesi che hanno dimostrato solidarietà in momenti di crisi continuerà a essere un elemento chiave nella ricerca di soluzioni diplomatiche e pacifiche per uscire dal conflitto in atto.

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