Il Regno Unito prevede un ampio aumento delle capacità produttive nel settore della difesa, in particolare nella produzione di esplosivi e munizioni di artiglieria, secondo le ultime dichiarazioni dei media britannici e fonti ufficiali

Chas Pravdy - 21 Aprile 2025 03:26

Secondo una stimata rivista britannica, The Times, il governo del Regno Unito intende ridurre significativamente la dipendenza dagli Stati Uniti e dalla Francia in materia di approvvigionamento di munizioni, nonché creare capacità produttive aggiuntive per aumentare le proprie riserve di materiali militari. Secondo le informazioni, la società britannica BAE Systems, tra i principali attori nel mercato mondiale della difesa, pianifica di costruire una serie di nuovi impianti di produzione in tutto il Regno Unito per la produzione di esplosivi RDX. Questa sostanza esplosiva sintetica, nota anche come hexogen, è un componente chiave nella fabbricazione di munizioni moderne. Questa iniziativa mira a rafforzare la capacità di difesa del paese, aumentando l’autosufficienza, e a sviluppare opportunità di esportazione di esplosivi verso paesi terzi, consentendo al Regno Unito di evitare potenziali restrizioni delle norme internazionali sul commercio di armi, in particolare i divieti statunitensi sulla vendita di componenti di origine americana. Entro l’estate di quest’anno, l’azienda prevede di aumentare notevolmente la produzione di proiettili di artiglieria da 155 mm, che rappresentano un munizionamento standard per l’arsenale della NATO. Secondo le stime, i volumi di produzione dovrebbero aumentare di 16 volte rispetto a qualche anno fa. È importante sottolineare che, tra i produttori di tali munizioni nel Regno Unito, BAE Systems è l’unica azienda dotata delle capacità produttive appropriate. Gran parte di questa produzione è già stata consegnata all’Ucraina per la difesa durante la guerra contro la Russia, causando un notevole calo delle riserve, e ora il paese si trova in una situazione difficile, che mette in discussione la sua capacità di mobilitazione rapida in caso di nuovi conflitti. Il governo britannico ripone grandi speranze che l’ampliamento della produzione permetta di creare scorte in eccesso di esplosivi RDX, che potranno essere venduti ad altri paesi senza infrangere le norme internazionali sul commercio di armi. Questo rappresenterà un importante vantaggio strategico, dato che gli Stati Uniti hanno severe restrizioni sulle esportazioni di armi o componenti con elementi americani verso paesi “sgraditi”, limitando le possibilità di esportazione britannica nel settore. Steve Cardu, direttore dello sviluppo commerciale del reparto sistemi di difesa marittima e terrestre di BAE Systems, sottolinea: «L’obiettivo principale per il settore ora non è solo aumentare i volumi di produzione, ma anche creare una capacità industriale stabile e affidabile, in grado di resistere a qualsiasi minaccia, inclusa l’aggressione da parte della Russia e di stati ostili». Nel contesto dello sviluppo delle tecnologie di difesa nel Regno Unito, è importante anche menzionare le recenti sperimentazioni di armamenti moderni. A fine 2023, l’esercito britannico ha condotto con successo test di armi elettroniche per la neutralizzazione di droni ostili, che funzionano tramite onde radio ad alta potenza. Queste armi sono in grado di “bruciare” o mettere fuori combattimento i droni usando segnali radio direzionati ad alta potenza. Sono stati inoltre testati sistemi di armi laser capaci di distruggere i droni a distanza, attraverso un raggio infrarosso intenso indirizzato da sensori avanzati e sistemi di visione in tempo reale. Inoltre, alla fine dell’anno, le forze armate britanniche hanno eseguito con successo il primo test di armi a energia direzionale a radiofrequenza, che può individuare e neutralizzare vari obiettivi — dai droni ai obiettivi terrestri — in qualsiasi condizione e su qualsiasi territorio, inclusi operazioni marittime su vasta scala. Queste tecnologie innovative fanno parte di una strategia globale del Regno Unito per rafforzare la propria capacità di difesa e rispondere alle sfide moderne sulla scena mondiale.

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