Durante la risposta al rapporto di Syrsky: i russi hanno violato la “tregua” quasi tremila volte

Chas Pravdy - 21 Aprile 2025 00:37

Dopo che il tenente generale Oleksandr Syrskyi, comandante delle forze congiunte dell'esercito ucraino, ha riferito sulla situazione sul fronte, il presidente Volodymyr Zelensky ha fatto una dichiarazione sonante sottolineando l’entità delle violazioni del regime di silenzio da parte delle forze russe. Secondo le parole del capo dello stato, in 24 ore sono stati registrati 2935 casi di violazioni del cosiddetto "armistizio pasquale" dichiarato da Mosca. "Il numero totale di violazioni da parte dell’esercito russo dell’impegno ucraino al silenzio durante questa giornata è di 2935", — cita Zelensky il comunicato dell’Ufficio del Presidente. Queste parole evidenziano che, anche nel periodo in cui la Russia ha annunciato una "tregua", sul fronte si mantiene un attacco sistematico, che dimostra come Mosca ignori ogni accordo e chiuda gli occhi sulle sofferenze umane. Secondo Zelensky, i bombardamenti e gli assalti più numerosi sono stati registrati nel settore di Pokrovskyi. Inoltre, il presidente ha sottolineato che "anche nel settore di Kursk non si estende la promessa russa di totale silenzio", ossia gli occupanti continuano a effettuare attacchi anche lì. Ha anche riferito che durante questo periodo le forze ucraine hanno affrontato 96 tentativi di offensive russe e hanno respinto 1882 bombardamenti delle loro posizioni, di cui più di 800 con armi pesanti. Inoltre, il nemico utilizza attivamente droni kamikaze — in particolare, più di 950 volte sono stati impiegati droni FPV, che rappresentano un notevole pericolo per le infrastrutture civili e gli obiettivi militari. "In questo giorno Mosca non ha avuto abbastanza coraggio per rispondere alla proposta di un cessate il fuoco totale per 30 giorni dopo Pasqua o almeno a un momento di silenzio relativo alle infrastrutture civili, evitando attacchi con missili e droni", — afferma Zelensky. Ha sottolineato che l'Ucraina rimarrà risoluta nel suo approccio: "a silenzio — silenzio, agli attacchi — risposte appropriate". Secondo lui, "le azioni sono sempre più eloquenti delle parole", e quindi l’Ucraina è pronta a qualsiasi scenario nella lotta per difendere il proprio territorio e la propria gente. Preistoria del conflitto: Alla vigilia, la sera del 19 aprile, il presidente Zelensky e il comandante Syrsky hanno riferito che il "tregua pasquale" russo, che è stata una delle parti chiave della campagna propaganda di Kremlin, di fatto non ha fermato le ostilità nel paese. Hanno sottolineato che i bombardamenti continuano, in particolare nel settore di Kursk e Belgorod, che confina con l’Ucraina. Il presidente russo Vladimir Putin il 19 aprile ha annunciato una "tregua pasquale" — una pausa nel combattimento che, in teoria, durerà dalla sera del 19 aprile fino alla mezzanotte del 21. Era previsto che entrambe le parti rispettassero il cessate il fuoco, ma, secondo le nostre fonti e piattaforme di monitoraggio, le forze ucraine non hanno rilevato riduzioni significative negli attacchi. Secondo i dati del progetto analitico DeepState, su tutti i fronti le forze ucraine hanno registrato continuazione delle ostilità, tra cui bombardamenti e attacchi offensivi. Mentre la Russia proclamava il “tregua”, in pratica si trattava di un tentativo di creare un’illusione di pace, ma le attività militari sono continuate e si sono addirittura intensificate in alcune zone. Inoltre, si segnala che nella regione di Zaporizhzhia, in particolare nel villaggio di Prymorske, un civile è rimasto ferito in seguito all’attacco di un drone nemico — è stato colpito intorno alle 20 del 19 aprile. Tuttavia, le forze ucraine, in particolare nella regione di Kherson, riferiscono che gli attacchi di droni russi continuano anche dopo le 18, quando Mosca avrebbe dichiarato il "tregua". Ciò è confermato dai dirigenti locali e dai servizi di emergenza. Riassumendo la situazione, si può concludere che il cosiddetto "grande cessate il fuoco" da parte della Russia è spesso solo uno slogan e una mossa propagandistica, e che sul campo le ostilità proseguono e si intensificano. L’Ucraina rimane sui suoi posti e dimostra di essere pronta a reagire adeguatamente a qualsiasi novità, ricordando che la vera misura della pace non sono promesse verbali, ma azioni concrete.

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