In Transcarpathia è stato scoperto il corpo del secondo cadetto dell’accademia di frontiera in una settimana: aumenta il numero di casi tragici tra i giovani militari
Una notizia triste è arrivata dalla regione di Chernivtsi – sabato 19 aprile è stato trovato il corpo di un altro cadetto dell'Accademia Nazionale di Stato per il Servizio Frontiera "Bogdan Khmelnitsky". Questo è già il secondo caso in una settimana in cui un giovane studente militare perde tragicamente la vita. Secondo le informazioni ufficiali, le forze dell'ordine hanno trovato il corpo con segni di ferita da arma da fuoco, che indica un suicidio, ma il caso è ancora in fase di indagine. Fonte: la portavoce della Procura Specializzata nel settore della difesa della regione occidentale, Yulia Shevchenko, nel commento alla televisione "SUSpline Khmelnytskyi", ha confermato che il caso viene considerato come suicidio. Secondo lei, è stato stabilito preliminarmente che intorno alle 18:20 del 19 aprile, un cadetto di 19 anni proveniente da Khmelnytskyi, che prestava servizio nella zona di responsabilità del Distretto di frontiera di Chernivtsi, ha commesso un tragico incidente utilizzando un'arma di cui era armato e che aveva per il servizio. Dai primi dati, il giovane militare ha sparato a sé stesso alla testa. Attualmente si sta decidendo sull'apertura di un procedimento penale con l'annotazione "suicidio". Il prosieguo di questa tragedia si svolge sullo sfondo di un altro caso simile avvenuto a Khmelnytskyi due giorni prima. Il 17 aprile è stato trovato morto un cadetto di 20 anni dell'Accademia Nazionale di Stato per il Servizio Frontiera, anch'egli con segni di ferita da arma da fuoco. Questi due casi tragici sollevano molte domande sullo stato psicologico dei giovani militari, le condizioni di servizio e il livello di supporto fornito dall'istituzione. Medici, forze dell'ordine e la direzione dell'accademia stanno attualmente raccogliendo prove e ascoltando testimoni — le indagini sono ancora in corso. I rappresentanti delle strutture militari esprimono indignazione per questa serie di tragedie e sottolineano la necessità di misure più efficaci per il supporto psicologico e la prevenzione tra i cadetti. Gli eventi suscitano un forte risonanza nella società e pongono domande sullo stato di salute morale e psicologica dei giovani soldati, lo stress psicologico, il clima interno nelle istituzioni militari e eventuali carenze sistemiche nella formazione e nel supporto dei giovani ufficiali. Restano ancora aperte le questioni relative al motivo per cui i neodiplomati si allenino probabilmente in uno stato di stress e disperazione. Le azioni investigative sono in corso e probabilmente saranno presto divulgati ulteriori dettagli sull'indagine e sulle possibili cause di questa serie tragica. Una cosa è chiara: questa serie di decessi nelle istituzioni militari di alto livello suscita profonda preoccupazione e richiede interventi immediati per un ulteriore supporto psicologico agli studenti e una revisione dei processi di addestramento e servizio.