I militari russi si rifiutano al silenzio: il Ministero della Difesa della RF afferma il rispetto del cessate il fuoco, mentre le posizioni ucraine continuano a ricevere attacchi

Domenica 19 aprile, il Ministero della Difesa della Federazione Russa ha fatto una dichiarazione clamorosa riguardo al presunto rigoroso rispetto del regime di cessate il fuoco, volto a fermare le ostilità in Ucraina. Secondo la versione ufficiale del dipartimento militare russo, a partire dalle ore 18:00 dello stesso giorno, le forze russe sono rimaste nelle posizioni precedentemente occupate e non hanno aperto il fuoco, tuttavia sono le forze ucraine a bombardare apparentemente le infrastrutture russe con mortai e droni volanti senza pilota. La fonte riferisce che il Ministero della Difesa RF fornisce dettagliate relazioni sulle azioni notturne: si dice che l’Ucraina abbia lanciato 48 droni armati di tipo aeronautico contro le regioni russe e la Crimea occupata. La tendenza continua a suscitare preoccupazione, poiché i dati indicano che le truppe ucraine hanno effettuato 444 bombardamenti con mortai, oltre a più di 900 attacchi con droni quadricotteri e hanno effettuato sganci di munizioni. Questi fatti dimostrano che il fronte ucraino rimane attivo e continua a utilizzare vari mezzi tattici per colpire il nemico. In generale, si avverte un’escalation sulla linea del fronte già dalla mattina del 20 aprile. Secondo fonti di monitoraggio, tra cui il progetto DeepState, si registra un significativo aumento delle bombe russe e dell’uso di droni kamikaze. In particolare, solo nella prima metà della giornata, il numero di questi velivoli che attaccano le posizioni ucraine si è raddoppiato rispetto ai giorni precedenti, a testimonianza di un’accelerazione delle forze di occupazione. Il contesto di questa situazione è piuttosto teso: sabato 18 aprile, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato quella che è stata chiamata una “paura pasquale”, che avrebbe dovuto temporaneamente fermare tutte le ostilità in Ucraina per simulare un dialogo diplomatico e creare l’illusione di una “pace relativa”. Nelle comunicazioni ufficiali del Ministero della Difesa della RF si affermava che gli occupanti rispettassero il regime di cessate il fuoco dall’19 al 21 aprile, a condizione di un reciproco rispetto di tale accordo da parte di Kiev. Tuttavia, i dati di monitoraggio, anche provenienti da fonti indipendenti, indicano il contrario: a tutti i livelli continuano le attività combattive, e il “cessate il fuoco” dichiarato appare più come una mera simulazione tattica di fronte alla linea del fronte che come una reale pausa. Dai dati raccolti, si può concludere che le truppe russe, sembra, stanno usando questo tempo per accumulare forze e preparare nuovi attacchi, mentre il lato ucraino continua a resistere e risponde alle provocazioni degli occupanti. La presenza di droni kamikaze e l’aumento degli attacchi sul fronte indicano che i combattimenti in questa regione non si sono interrotti, indipendentemente dalla cosiddetta “pause” ufficialmente proclamata dai russi. Ciò porta gli operatori militari e gli esperti ucraini a concludere che le promesse di “pause” sono soltanto un’apparenza per mantenere le forze e concentrare le risorse dannose dell'aggressore, mentre città e villaggi dell’Ucraina rimangono sotto minaccia e continuano a soffrire per nuovi attacchi.