Il Segretario di Stato degli Stati Uniti si è esposto apertamente sulle prospettive del conflitto tra Ucraina e Russia, sottolineando l’inutilità di una rapida sua conclusione e evidenziando la possibilità di un confronto prolungato e estenuante

In un’intervista ai giornalisti a Parigi, in Francia, Marco Rubio ha confessato che né da parte ucraina né da parte russa attualmente mancano risorse strategiche e capacità sufficienti per chiudere la guerra in modo rapido e unilaterale. Il suo messaggio è stato chiaro: gli Stati Uniti non continueranno a sostenere indefinitamente gli sforzi diplomatici se sul campo di battaglia e nei negoziati non si cominceranno a registrare i primi segnali positivi. Durante una conversazione con i giornalisti all’aeroporto Le Bourget di Parigi, Rubio ha osservato che il conflitto è rimasto in stallo, poiché entrambe le parti, ucraina e russa, non dispongono di sufficienti capacità e risorse per ottenere una vittoria in tempi brevi. Secondo lui, il ritardo nelle iniziative di pace aumenterà solo la crisi umanitaria e causerà ulteriori vittime tra le persone di entrambe le parti. Citando un esempio, ha sottolineato la devastante devastazione dell’attacco missilistico recentissimo su Sumy, avvenuto di Domenica delle Palme, che ha mietuto vittime civili, e questi esempi ricordano quanto la guerra distrugge e rovina decine di vite ogni giorno. "Dobbiamo chiederci — è possibile concludere questa guerra in fretta? Posso dire con certezza — no, non ha una soluzione militare," ha affermato Rubio. A suo avviso, nessuna delle parti coinvolte possiede le capacità strategiche sufficienti per porre fine immediatamente al conflitto. Per questo, gli Stati Uniti pongono l’accento principale sul cercare di evitare ulteriori tragedie umane nel prossimo anno. "Vogliamo evitare che migliaia e migliaia di persone diventino vittime di questa guerra, e fare tutto il possibile per ridurre il sangue versato," ha aggiunto il diplomatico. Più nel dettaglio, Rubio ha riferito che negli ultimi tre anni, con miliardi di dollari spesi dagli Stati Uniti a sostegno dell’Ucraina e nelle attività diplomatiche, Washington ha fatto tutto il possibile per favorire la ricerca della pace. Tuttavia, ha sottolineato che l’amministrazione americana non è disposta a sostenere una partecipazione infinita ai negoziati senza evidenti segni di progresso. "Siamo pronti a continuare a facilitare questi processi quanto sarà necessario, ma non all’infinito e non senza risultati tangibili," ha evidenziato. Rubio è arrivato a Parigi il 17 aprile, per partecipare alle prime discussioni congiunte sull’Ucraina, coinvolgendo rappresentanti di USA, Europa e Ucraina. Questi negoziati avvengono in un momento in cui gli sforzi diplomatici per porre fine al conflitto incontrano difficoltà, e i Paesi europei cercano di attirare maggiore attenzione alle proprie posizioni e interessi. È importante sottolineare che al termine della riunione del 18 aprile, i diplomatici americani ed europei hanno evidenziato la necessità di definire rapidamente la possibilità di raggiungere la pace, pur ricordando che per gli USA le priorità rimangono altri temi globali. In precedenza, durante le sue dichiarazioni, uno dei principali diplomatici statunitensi aveva affermato che, in assenza di segnali evidenti di progresso nel prossimo futuro, l’amministrazione degli Stati Uniti sarebbe pronta a sospendere gli sforzi diplomatici per cercare la pace in Ucraina. Il presidente Donald Trump, che già prima dell’annuncio ufficiale aveva sostenuto questa possibilità, ha riconosciuto che, in caso di assoluta insperabilità dei negoziati, gli USA potrebbero abbandonare questa idea e concentrarsi su altri obiettivi. Tuttavia, le condizioni e le tempistiche di tali decisioni rimangono ancora non definite, aumentando la tensione nel processo diplomatico. In generale, l’intervento del diplomata americano dimostra un approccio realistico alla situazione sul fronte e nella diplomazia — secondo lui, la guerra senza una rapida risoluzione e un conflitto troppo prolungato difficilmente aiuterà a raggiungere la pace. Gli Stati Uniti sono pronti a continuare a sostenere la diplomazia, ma solo in presenza di progressi concreti — altrimenti, si rischia di approfondire la crisi umanitaria e aumentare le perdite umane.