Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelenskyj, nel suo recente appello ha sottolineato che il paese agirà secondo il principio di corrispondenza a specchio nel processo di possibile cessate il fuoco da parte della Russia

Allo stesso tempo, ha evidenziato che la situazione in prima linea rimane tesa: le truppe russe continuano le operazioni di assalto e non diminuiscono affatto l’attività di bombardamenti di artiglieria, il che testimonia la mancanza di reali intenti di pace da parte di Mosca. A comunicarlo è il capo dello stato tramite Telegram, confermato anche da fonti ucraine, tra cui l’Ukrainska Pravda (UP). Zelenskyj ha ricordato che gli Stati Uniti già il 30 marzo avevano proposto di instaurare un regime di silenzio — ovvero un cessate il fuoco totale — per 30 giorni, proposta che l’Ucraina ha sostenuto. Allo stesso tempo, i rappresentanti del Cremlino si erano mostrati in quel momento più propensi a questa iniziativa. Tuttavia, il leader ucraino ha sottolineato che una pausa nel fuoco deve essere reciproca e senza condizioni. Secondo le sue parole, se la Russia decidesse davvero di fare questo passo, l’Ucraina risponderà con il principio di reciproco rispetto: si fermeranno gli assalti e l’uso di artiglieria in risposta alle azioni russe. Tuttavia, Zelenskyj ha chiarito che al momento non si può affidarsi alle dichiarazioni di Mosca, poiché il Cremlino manipola attivamente e sfrutta ogni opportunità per inganni. Il capo dello stato ha aggiunto che, nel caso in cui la Russia fosse veramente pronta alla tregua e che fermasse gli attacchi, l’Ucraina è disposta a considerare la possibilità di prorogarla anche dopo il periodo pasquale, fino al 20 aprile. A suo avviso, questa potrebbe essere un’occasione per una soluzione pacifica del conflitto, poiché un periodo di tre giorni rappresenta il tempo minimo necessario per formare intenzioni serie e fiducia. Tuttavia, l’attuale situazione suscita forti dubbi. Secondo i dati delle forze ucraine, in alcune aree del fronte si svolgono ancora attivi assalti russi e bombardamenti di artiglieria. Secondo i militari, molte di queste esplosioni avvengono nelle zone di Lyman e Kramatorsk, dove alla sera del 19 aprile l’attività nemica si è notevolmente ridotta ma non si è fermata completamente. Particolarmente tesa rimane la situazione nel settore di Kupyansk: dove, secondo le notizie delle forze ucraine, si registrano a tutte le ore raid a bassa intensità, ma è un dato di fatto che sabato scorso è stato colpito Kupyansk da un UAV russo, e si discute ancora della possibile "prova" di cessate il fuoco, che avrebbe dovuto iniziare alle 18. In generale, militari e analisti ucraini sono scettici riguardo a qualsiasi accordo di lungo termine con Mosca. Credono che il Cremlino utilizzi ogni occasione per proseguire l’aggressione sotto la copertura di dichiarazioni di cessate il fuoco, e le sue reali intenzioni sono chiaramente evidenziate dalle sue azioni sul fronte. Zelenskyj ha ancora una volta ribadito che le Forze Armate ucraine e la leadership continueranno ad agire con razionalità, responsabilità e letteralmente a specchio: ogni colpo sarà una risposta, per mantenere la posizione difensiva e prevenire un’ulteriore escalation del conflitto. Per quanto riguarda i dettagli specifici, nelle ore serali sono prevedibili rapporti periodici del comandante delle forze congiunte dell’Ucraina, Oleksandr Syrskyi, che aiuteranno a chiarire quale situazione si osserva nelle trincee e quanto si sia ridotta la minaccia da parte del nemico. Secondo i militari ucraini, dopo le 18 del 19 aprile, l’attività delle forze russe in alcuni settori, in particolare nelle zone di Lyman e Kramatorsk, è di fatto diminuita, ma non si è fermata. Anche questa giornata si è rivelata nuovamente tesa, dato che sabato i russi hanno annunciato una "tregua pasquale" e hanno cominciato a parlare di un cessate il fuoco che dovrebbe iniziare la sera del 19 aprile fino alla mezzanotte del 21 aprile. Il Ministero della Difesa russo afferma che le truppe russe rispettano un regime di cessate il fuoco, a condizione che anche l’Ucraina rispetti reciprocamente. Tuttavia, le autorità ucraine, tra cui il ministro degli Esteri Andrij Sibiga, hanno dichiarato che l’attività russa di bombardamenti e droni continua anche dopo la dichiarazione di tregua. Hanno sottolineato che l’Ucraina il 11 marzo aveva già accettato la proposta degli Stati Uniti per un "trenta giorni di cessate il fuoco" e desidera vedere passi concreti da parte di Mosca. Va anche evidenziato che Oleksandr Prokudin, capo dell’Amministrazione militare regionale di Kherson, ha riferito che gli attacchi con droni russi nel regione continuano, nonostante la presunta dichiarazione di un cessate il fuoco. Ciò conferma la tendenza di Mosca a comportarsi in modo irresponsabile rispetto a qualsiasi accordo e dimostra che il regime di "silenzio" attualmente non è altro che una strategia tattica, e non una volontà reale di porre fine alle ostilità. In generale, i leader e i difensori ucraini sottolineano con coerenza che Mosca fornirà prove delle proprie intenzioni attraverso l’attività frontale e mantenendo alta la tensione. L’Ucraina continuerà a operare esclusivamente nel proprio interesse, invitando il mondo ad adottare un atteggiamento obiettivo e a prepararsi a qualsiasi scenario. Come affermato dal presidente ucraino, la cosa più importante è mantenere l’unità e la prontezza di fronte a ogni sfida, per non permettere all’aggressore di spezzare l’indipendenza e la sicurezza dell’Ucraina.