Il capo della regione di Cherson afferma: dopo il “cessate il fuoco” dichiarato dalla Russia, questa continua a terrorizzare la popolazione civile

Chas Pravdy - 19 Aprile 2025 20:34

Nella regione di Cherson, sotto controllo delle autorità ucraine, la situazione rimane tesa e persino pericolosa nonostante le segnalazioni del cosiddetto "inteso cessate il fuoco" da parte della Federazione Russa. A renderlo noto oggi sulla sua pagina ufficiale Telegram, il capo dell’Amministrazione militare di Cherson, Oleksandr Prokudin, sottolinea che le forze di occupazione russe continuano ad usare attivamente droni letali per attacchi contro la popolazione civile della regione. Secondo Prokudin, il governo russo mantiene una simulazione di cessate il fuoco, ma i fatti dimostrano il contrario. "Sembra che gli occupanti moscoviti abbiano deciso di continuare a devastare la vita degli abitanti di Cherson, anche nel periodo in cui dichiarano un 'cessate il fuoco' per Pasqua", ha affermato il responsabile dell’OVA. Ha aggiunto che, poche ore dopo aver annunciato la cosiddetta pausa di tregua, le truppe russe hanno attaccato obiettivi e civili della città. In particolare, alle 18:00 nel quartiere di Dnipro, a Cherson, si è verificato un pesante bombardamento: un drone kamikaze FPV nemico è stato neutralizzato, ma l’incendio ha causato l’incendio di sette appartamenti in un edificio residenziale. Un’ora più tardi, alle 19:05, ad Urozhayne, un drone russo ha colpito un’auto civile che transitava nelle vicinanze, generando ulteriore panico tra i civili. Pochi minuti dopo, alle 19:12, nello stesso quartiere, si è verificato un nuovo attacco nemico – con colpi contro posizioni e obiettivi civili, contribuendo a diffondere ulteriormente paura e distruzione. Prokudin osserva che il cosiddetto regime di calma, proclamato dalla Russia durante le festività, è un’illusione artificiale, che non rispecchia la realtà. "Attualmente nella regione non c’è nessun momento di quiete – gli attacchi continuano e di nuovo tra le vittime ci sono civili innocenti", sottolinea il capo dell’area. Cosa ha preceduto la situazione In generale, durante questo fine settimana, il vertice russo ha fatto una dichiarazione eclatante sul cosiddetto "grande cessate il fuoco", che, secondo loro, sarebbe stato pianificato dal 19 al 21 aprile. Di conseguenza, il 19 aprile il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato una pausa nelle ostilità, affermando che sarebbe durata per tutto il periodo festivo. Il Ministero della Difesa russo ha riferito che le truppe russe manterranno il regime di cessate il fuoco solo in presenza di reciprocità e completo accordo con Kiev. Tuttavia, le autorità ucraine e gli alti ufficiali militari hanno immediatamente reagito in modo critico a questa dichiarazione. In particolare, il presidente Zelensky ha definito gli attacchi e i bombardamenti di droni russi dopo le 17 di sabato come totale mancanza di rispetto per la Pasqua e la vita dei cittadini ucraini. Per lui, si tratta di un chiaro segno del vero atteggiamento della leadership russa verso la vita umana e di un atto provocatorio sfacciato. Il ministro degli Esteri dell’Ucraina, Andrija Siibiga, ha sottolineato che già il 11 marzo l’Ucraina aveva concordato con gli Stati Uniti un piano di cessate il fuoco temporaneo di 30 giorni – e attualmente i diplomatici ucraini attendono che le truppe russe rispettino veramente queste condizioni, e non si limitino a riprodurle. Nel frattempo, la situazione nel sud dell’Ucraina rimane tesa, e appare chiaro che la Russia sta sfruttando ogni opportunità per continuare la sua aggressione sotto il pretesto di una "tregua" festiva. I civili e le forze armate ucraine invocano cautela e unità nel resistere a questi attacchi spietati, che contraddicono ogni tentativo di un "cessate il fuoco" mitologico e sottolineano la necessità di mantenere una strategia difensiva in questo momento cruciale.

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