Il tribunale francese ha fornito una solida base legale per il recupero di compensi dalla Russia nel caso relativo ai danni subiti dall’“Naftogaz” ucraino a seguito dell’occupazione della Crimea

Chas Pravdy - 18 Aprile 2025 01:29

Questo passo rappresenta una tappa importante nella strategia della società statale ucraina per l’esecuzione coattiva della decisione dell’arbitrato di Den Haag, che obbliga la Federazione Russa a pagare un risarcimento di 5 miliardi di dollari. Secondo le informazioni ufficiali ottenute dalla stampa “Naftogaz”, la richiesta presso il tribunale francese è stata presentata al fine di attuare la sentenza arbitrale emessa a Den Haag nel 2023. La decisione degli arbitratori impone alla Federazione Russa di risarcire all’azienda ucraina 5 miliardi di dollari per la confisca illegale di proprietà e attivi in Crimea, che il tribunale internazionale ha riconosciuto come occupazione e violazione del diritto internazionale. La direzione senior di “Naftogaz” sottolinea che questa mossa non rappresenta solo una vittoria legale, ma anche un segnale importante per il Cremlino circa l’indissolubilità degli impegni internazionali e la coerenza della strategia legale ucraina. Il capo dell’azienda, Roman Chumak, ha evidenziato che questa decisione apre la strada alla formalizzazione del processo di recupero sul territorio francese, anche tramite il sequestro di beni appartenenti alla Russia e situati in Francia. Attualmente, “Naftogaz” ha già registrato in Francia delle iscrizioni di pesi su diversi attivi russi, per un valore complessivo superiore ai 120 milioni di euro. Questo rappresenta il primo meccanismo concreto che consentirà all’azienda ucraina di avviare l’esecuzione forzata della decisione arbitrale, nonostante la riluttanza di Mosca a rispettare volontariamente gli obblighi legali. Il processo di attuazione della sentenza è gestito dallo studio legale francese Le 16 Law, specializzato in controversie internazionali e questioni di giurisdizione. La procedura francese rappresenta una delle tappe di una campagna più ampia volta all’attuazione coercitiva della decisione dell’arbitrato di Den Haag in diversi paesi del mondo, dove potrebbero essere congelati attivi russi. Le premesse di questa battaglia legale hanno iniziato a configurarsi già ad aprile 2023, quando il Tribunale Arbitrale presso la Camera Permanente di Arbitrato di Den Haag ha emesso una sentenza che condanna “Naftogaz” al risarcimento di 5 miliardi di dollari come compenso per l’annessione illegale e l’espropriazione di attivi in Crimea. Questa decisione ha forza esecutiva e può essere attuata tramite meccanismi di esecuzione forzata. Tale meccanismo può essere applicato anche in caso di esecuzione parziale o rifiuto da parte della Russia. In tal caso, “Naftogaz” ha il diritto di rivolgersi agli organi giudiziari di altri paesi per il riconoscimento e l’esecuzione della sentenza arbitrale, il che costituisce uno strumento legale importante nella lotta per il recupero di attivi e risarcimenti. Un altro passo significativo è stata la decisione della corte finlandese di ottobre 2024, che ha sequestrato i beni russi presenti nel paese al fine di garantire il pagamento delle compensazioni a favore di “Naftogaz”. Si tratta del primo precedente in Europa che offre alla parte ucraina ulteriori strumenti per combattere l’insolvenza della Russia e aumenta le possibilità di successo nella lunga battaglia legale contro Mosca. In generale, questa iniziativa legale dimostra la tenacia e la determinazione dell’Ucraina nel difendere i propri interessi, nel riaffermare l’ordine giuridico internazionale e la giustizia. Evidenzia inoltre l’importanza della cooperazione legale internazionale e del lavoro costante dei juristi in contenziosi di lunga durata con la Russia, che cerca di evitare la responsabilità per le proprie azioni e decisioni. Integrando questa strategia complessiva di ripristino della giustizia, tali passi testimoniano che l’Ucraina non lascerà senza risposta le violazioni del diritto internazionale, e che la comunità internazionale si schiera a favore della legalità e della verità.

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