Gli Stati Uniti d’America hanno imposto sanzioni economiche di vasta portata contro un’impresa cinese di raffinazione del petrolio in risposta al suo coinvolgimento in acquisti illegali di petrolio iraniano

Chas Pravdy - 17 Aprile 2025 18:10

Questa decisione rappresenta un ulteriore passo negli sforzi di Washington per comprimere i flussi finanziari di Teheran, che cerca di ottenere entrate dalla vendita di petrolio nonostante le severe restrizioni internazionali. Secondo le informazioni diffuse dal Dipartimento di Stato americano mercoledì, la società soggetta a sanzioni è la Shandong Shengxing Chemical Co., Ltd, con sede in Cina. Questa piccola ma strategicamente importante impresa è al centro dell'attenzione delle autorità statunitensi a causa del suo ruolo nell'acquisto di petrolio iraniano per un valore superiore a un miliardo di dollari. Nel dipartimento hanno sottolineato che ciò costituisce una violazione delle sanzioni imposte contro Teheran, che proibiscono qualsiasi transazione con il petrolio iraniano. Nella dichiarazione ufficiale si legge che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, intende neutralizzare l'esportazione illegale di petrolio iraniano, in particolare verso la Cina, che è uno dei principali partner commerciali di Teheran in questo settore. Nell'ambito delle nuove restrizioni, gli Stati Uniti introducono anche sanzioni contro alcune società e navi coinvolte nella creazione di quello che viene chiamato il "flotto ombra" dell'Iran — uno schema con cui le navi iraniane trasportano petrolio oltre le zone soggette alle sanzioni, nascondendo la propria identità e la rotta. "Poiché l'Iran cerca di ottenere risorse finanziarie per sostenere le proprie azioni destabilizzanti nella regione e oltre, l'America dichiara con fermezza la propria intenzione di ritenere responsabili sia Teheran che tutti i suoi partner che facilitano il bypass delle sanzioni", si legge nella dichiarazione ufficiale del Dipartimento di Stato. Si segnala che il 13 marzo il Ministero delle Finanze statunitense, nell'ambito di un nuovo pacchetto di sanzioni, ha annunciato restrizioni nel settore petrolifero iraniano, riguardanti in particolare le società e le navi coinvolte in schemi sofisticati di trasporto del petrolio iraniano. Ciò fa parte di una campagna sistematica per combattere la cosiddetta "flotta ombra" iraniana e ridurre le capacità di Teheran di finanziare i propri programmi e azioni destabilizzanti. Contemporaneamente, secondo rapporti dei media internazionali, Teheran ha intensificato gli sforzi per allentare le sanzioni nell'ambito dei negoziati nucleari in corso con gli Stati Uniti. I rappresentanti iraniani insistono sulla necessità di revocare le restrizioni, sostenendo che queste devono essere rimosse in cambio di impegni a limitare i propri programmi nucleari. Questi sviluppi si verificano in un contesto di tensioni internazionali e degli sforzi della comunità globale per esercitare pressioni sanzionatorie su Teheran, costringendolo a smettere di utilizzare schemi illegali di esportazione del petrolio e a tornare al tavolo delle trattative diplomatiche. Washington insiste sul fatto che ogni tentativo di eludere le sanzioni sarà punito in modo rigoroso e senza compromessi, poiché la lotta per stabilizzare la regione rimane una priorità della politica estera degli USA.

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